Stampa

Immaturi (2011)

Regia: Paolo Genovese
Sceneggiatura: Paolo Genovese
Fotografia: Fabrizio Lucci
Montaggio: Patrizio Marone
Scenografia: Chiara Balducci
Musica: Andrea Guerra
Produzione: Marco Belardi für Lotus Production
Interpreti: Ambra Angiolini (Francesca), Luca Bizzarri (Piero), Barbora Bobulova (Luisa), Raoul Bova (Giorgio), Anita Caprioli (Eleonora), Paolo Kessisoglu (Virgilio), Ricky Memphis, Luisa Ranieri, Maurizio Mattioli, Giovanna Ralli, Alessandro Tiberi, Michele La Ginestra
Durata film: 108 minuti

 

 

 

Sinossi: Sei ex compagni di scuola - Giorgio, Lorenzo, Piero, Luisa, Virgilio, Francesca - si troveranno nuovamente insieme dopo vent'anni a causa di un disguido burocratico. Dovranno, infatti, affrontare nuovamente l'esame di maturità perché quello che avevano sostenuto alla fine delle scuole superiori è stato annullato dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il gruppo riassaporerà il gusto di stare insieme dopo tanto tempo e il desiderio della giovinezza, ma soprattutto ognuno dei protagonisti dovrà confrontarsi con la propria esistenza, i sogni e le illusioni.

Rassegna Stampa

L'idea di Immaturi è questa: alcuni 40enni di oggi, per un errore della burocrazia, un vizio di forma, devono sostenere di nuovo l'esame di maturità. Raccontare le loro difficoltà alle prese con il greco e il latino vent'anni dopo significa mettere in scena una generazione che non vuole crescere, a volto in modo fortemente consapevole (vedi il personaggio dell'agente immobiliare, che vive ancora con papà e mamma). L'elemento surrealista dello spunto non inficia la verità dei personaggi. Il film è corale, alterna momenti comici a spunti malinconici. Gli attori sono tutti azzeccati, da Raoul Bova a Barbora Bobulova, ad Ambra Angiolini; ma gli interni familiari dello strepitoso Ricky Memphis, alle prese con i genitori Maurizio Mattioli e Giovanna Ralli, valgono da soli il prezzo del biglietto. Alberto Crespi, l'Unità

Ci sono in Immaturi tutti i tipi della contemporanea commedia borghese, dalla ragazza madre con problemi di marketing di minestra, al bamboccione al seguito di due genitori di irresistibile simpatia, alla schiava del sesso che torna sui suoi passi, allo sbruffone, fino alla new entry della ragazzina strafatta e salvata dai peccati della discoteca psichedelica. C'è di tutto, dall'ecstasy alle chat: è l'attualità!, in una sorta di The Big Chill all'italiana, con una dose di buonismo abbondante, su un'idea di base molto carina. Ne risulta un film trendy, allegramente triste e tristemente allegro, proteso verso la celebrazione dell'amicizia. Paolo Genovese sa girare, confeziona la storia con furberia e ci mette una buona dose di zucchero. Maurizio Porro, Corriere della Sera