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La ragazza del lago (2008)

Regia: Andrea Molaioli
sceneggiatura: Sandro Petraglia dal romanzo di Karin Fossum "Lo sguardo di uno sconosciuto"
fotografia: Ramiro Civita
scenografia: Alessandra Mura
costumi: Jessica Zimbelli
musiche: Teho Teardo
montaggio: Giogiò Franchini
Interpreti e personaggi: Toni Servillo (commissario Sanzio), Valeria Golino (Chiara Canali), Fausto Maria Sciarappa (ispettore Lorenzo Siboldi), Fabrizio Gifuni (Corrado Canali), Omero Antonutti (padre di Mario), Anna Bonaiuto (moglie di Sanzio), Nello Mascia (Alfredo), Marco Baliani (Davide Nadal), Giulia Michelini (Francesca), Denis Fasolo (Roberto), Franco Ravera (Mario), Sara D'Amario (dottoressa Giani)
Produzione: Nicola Giuliano e Francesca Cima per Indigo Film; durata: 95'



Sinossi:
In un piccolo paese del Nord Italia, il commissario Sanzio indaga sull'assassinio di una giovane ragazza, il cui corpo senza vita è stato trovato in riva al lago. La ragazza aveva lavorato per molto tempo come baby sitter per la famiglia Canali, fino a quando il loro bambino era morto in circostanze strane. Pian piano Sanzio scopre che la facciata pulita degli abitanti del paese non è senza colpe come sembra.

Rassegna Stampa

"Tratto da un romanzo di Karin Fossum ambientato in un fiordo norvegese e trasferito in Italia, il film ha il merito di saper dipanare con sapienza la sua matassa abbastanza aggrovigliata. Non ci sono scavi sociali nell'Italia contemporanea, ma un sapiente miscelamento della tradizione americana con alcuni preziosi apporti, soprattutto quando si tratta di designare crisi e dubbi esistenziali dei protagonisti. Il film si avvale di un cast notevole per un'opera prima, e di un fascino concreto e non banale dato da una danza intorno al male ed ai suoi improvvisati garzoni". Giancarlo Mancini (in "Il Riformista")

"E' un giallo dal retrogusto metafisico, in stile Dürrenmatt, che il copione di Sandro Petraglia trasferisce dai fiordi norvegesi ai panorami valligiani della Venezia Giulia. Tono malinconico, musiche minimali, un male di vivere che lambisce tutti i personaggi. La ragazza del lago è un film orgogliosamente d'autore, dove la soluzione del caso risulta subordinata a un'indagine di tipo extra-poliziesco. Tra Maigret e Ingravallo, il commissario interpretato da Servillo porta nel film il senso di una irresolutezza esistenziale non nuova al cinema. Acuto, dolente, osservatore. E un po' accademia di se stesso". Michele Anselmi (in "Il Giornale")