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Miele (2013)

REGIA: Valeria Golino
INTERPRETI: Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Iaia Forte, Vinicio Marchioni, Roberto De Francesco, Barbara Ronchi
PRODUZIONE: Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri per Buena Onda, in coproduzione con Les films des tournelles (Francia) e con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Francia, Italia 2013, Colore, 96'

 

 

Film "Made in Italy" della rassegna 2014 di Cinema!Italia!

Sinossi: Miele narra la storia di Irene, una ragazza di trent'anni che ha deciso di aiutare le persone che soffrono: malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia, persone le cui sofferenze intaccano la dignità di essere umano. Un giorno a richiedere il suo servizio è un settantenne in buona salute, che ritiene semplicemente di aver vissuto abbastanza. L'incontro metterà in discussione le convinzioni di Irene e la coinvolgerà in un dialogo serrato lungo il quale la relazione tra i due sembrerà infittirsi di sottintesi e ambiguità affettive.

 

Rassegna Stampa

Miele è il primo film da regista di Valeria Golino, prodotto dal suo compagno Riccardo Scamarcio e da Viola Prestieri. Il film è piaciuto subito a Thierry Frémaux, direttore di Cannes, ed è il solo italiano invitato a Un certain regard. Valeria ha ricostruito il personaggio di Irene-Miele affidando la parte a Jasmine Trinca dalla grazia nervosa e androgina, e ne ha fatto una trentenne aspra ma capace di tenerezza, che si guadagna da vivere aiutando i malati terminali a interrompere l'interminabile agonia...Natalia Aspesi, La Repubblica

Non si tratta certo di un film euforizzante, ma è ovvio che il cinema non può e non deve relegarsi in paratie stagne. Valeria Golino, personalità intensa nonché attrice fuori standard, esordisce dietro la macchina da presa con «Miele» ispirandosi liberamente al romanzo A nome tuo del giornalista-scrittore Mauro Covacich: sicuramente una prova di coraggio sia, appunto, per la tematica affrontata, sia per i notevoli e insidiosi problemi espressivi posti dalla direzione degli attori e la messinscena...Valerio Caprara, Il Mattino