Galantuomini (2008)
Regia: Edoardo Winspeare
soggetto: Edoardo Winspeare, Alessandro Valenti
sceneggiatura: Andrea Piva, Alessandro Valenti, Edoardo Winspeare
fotografia: Paolo Carnera scenografia: Sabrina Balestra
costumi: Silvia Nebiolo
musiche: Gabriele Rampino
montaggio: Luca Benedetti
Interpreti e personaggi: Donatella Finocchiaro (Lucia), Fabrizio Gifuni (Ignazio), Gioia Spaziani (Laura), Marcello Preyer (Barabba), Giorgio Colangeli (Carmine Za'), Beppe Fiorello (Infantino), Lamberto Probo (Fabio), Antonio Carluccio (Donato), Fabio Ponzo (Rocco), Antonio Perrotta (Claudio), Claudio Giangreco (Pino), Lorenzo Nicoli (Biagio), Federico Codacci Pisanelli (Ignazio bambino), Filippo Massari (Infantino bambino), Sofia Chiarello (Lucia bambina), Luigi Ciardo (Fabio bambino)
Produzione: Fabrizio Mosca per Acaba Produzioni, Rai Cinema
durata: 100'
Sinossi: Ignazio e Ada si conoscono sin dall'infanzia. Sono cresciuti insieme, ma la loro diversa estrazione sociale, nel tempo, li ha divisi. Lui, figlio dell'alta borghesia dei "galantuomini", è diventato un magistrato; lei, figlia di contadini, si è data alla malavita e dirige un'organizzazione criminale. Una serie di eventi porterà Ignazio e Ada ad un forzato ravvicinamento.
Rassegna Stampa
"Interessante che Winspeare nella preparazione del film si sia servito di reali frequentazioni, come operatore volontario in carcere ma anche fuori, di donne appartenenti alla nuova malavita. E che, come confessa, ne abbia tratta una certa fascinazione. Interrogandosi, come del resto fa anche nel film e nel personaggio di Lucia, così clamorosamente più denso e spesso dei maschi, infantili, cialtroni e stupidi, sull'enigma del rapporto, nelle loro personalità, tra femminilità, potere, violenza". Paolo D'Agostini (in "La Repubblica", 28 ottobre 2008)
"Non più racconto corale, né spirito della terra: ora Winspeare sceglie il racconto più esplicito di una storia d'amore impossibile, sceglie di mettere in un perfetto faccia a faccia due attori come Fabrizio Gifuni e Donatella Finocchiaro, il giudice di buona famiglia e l'amica d'infanzia del paese, ruolo che la Finocchiaro interpreta magnificamente nel doppio ruolo di madre di famiglia e braccio destro del boss del traffico d'armi in Montenegro". Silvana Silvestri (in "Il Manifesto", 28 ottobre 2008)
"Winspeare, al quarto film e dopo cinque anni di silenzio, rimane nel suo Salento prediletto per mescolare il melò di una potente storia d'amore con il noir di una terra su cui negli anni Novanta ha allungato la sua ombra violenta e devastante la Sacra Corona Unita. L'innocenza dell'infanzia e la radice arcaica di quella comune origine lega i destini dei tre personaggi del film". Guido Barlozzetti (in "E Polis", 28 ottobre 2008)