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Generazione Mille Euro (2009)

Regia: Massimo Venier
Sceneggiatura: Massimo Venier, Federica Pontremoli, unter Mitarbeit von Fabio Di Iorio, nach dem Buch von Antonio Incorvaia, Alessandro Rimassa
Montaggio: Italo Petriccione
Scenografia: Carlotta Cristiani
Costumi: Valentina Ferroni
Musica: Giuliano Taviani, Carmelo Travia
Produzione: Andrea Leone, Raffaella Leone für Andrea Leone Films, Rai Cinema Interpreti: Alessandro Tiberi (Matteo), Valentina Lodovini (Beatrice), Carolina Crescentini (Angelica), Francesco Mandelli (Francesco), Francesco Brandi (Faustino), Francesca Inaudi, Paolo Villaggio, Roberto Citran, Lucia Ocone
Italia 2009, 101 Minuti

 

 

Sinossi: La vita del trentenne Matteo, brillante matematico di belle speranze, dopo la laurea si è trasformata in una sequela di delusioni. Ha un lavoro precario, con cui a stento riesce a pagare l'affitto di una casa (che condivide con il suo migliore amico, Francesco), da cui potrebbe essere sfrattato e anche la sua fidanzata sembra non volerne più sapere di lui. L'arrivo di una nuova coinquilina, Beatrice, e l'incontro con Angelica, dirigente del settore marketing nell'ufficio in cui lavora, segneranno delle svolte decisive nella sua esistenza.

Rassegna Stampa 

Che fare? Essere o non essere? Agire o stare fermi? L'antica domanda risuona con echi giovanili nel film di Massimo Venier Generazione mille euro, che parte dal sociale ma fa tappe forzate nella privacy e nell'instabilità affettiva, raggiungendo un tasso di bella, simpatica e calcolata confusione nella seconda parte, concludendo che non ci sono scienze esatte (neppure la matematica, insegna il prof. Paolo Villaggio, intonato e malinconico). E quindi neppure sui sentimenti si può giurare, specie in una situazione di sicura insicurezza italiana, dove il cinema sta esplorando curioso i malanni della new generation tarpata di speranza e, dopo Paolo Virzì con Tutta la vita davanti, oggi Generazione mille euro, con un buon cast, insegna a prenderla con filosofia a farsi una ragione esistenziale, mandando avanti di alcuni passi il nostro cinema, con un film che cerca la radiografia di un malessere che vale 940 euro al mese. Maurizio Porro, Corriere della Sera