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Into paradiso (2011)

Regia: Paola Randi
Sceneggiatura: Antonella A. Paolini, Paola Paolini, Luca Infascelli, Chiara Barzini
Fotografia: Mario Amura
Montaggio: Gianni Vezzosi
Scenografia: Paki Meduri
Musica: Fausto Mesolella
Produzione: Fabrizio Mosca für Acaba Produzioni
Interpreti: Gianfelice Imparato (Alfonso D’Onofrio), Saman Anthony (Gayan), Peppe Servillo (Vincenzo Cacace), Eloma Ran Janz (Giacinta), Gianni Ferreri (Colasanti), Shatzi Mosca (Venezia)
Durata film: 104 minuti

 

 

 

 

Sinossi: Alfonso, timido e impacciato scienziato napoletano disoccupato, e Gayan, affascinante ex campione di cricket srilankese che non ha più un soldo e che è giunto a Napoli in cerca del Paradiso, si troveranno loro malgrado obbligati a convivere in una catapecchia eretta abusivamente sul tetto di un palazzo nel cuore del quartiere srilankese della città partenopea. La paradossale situazione farà nascere tra i due una speciale amicizia che li aiuterà a trovare il coraggio di cambiare il loro destino per sempre.

Rassegna Stampa

Che cosa ci fanno insieme uno scienziato che ha appena perso il lavoro, un ex-campione di cricket venuto dallo Sri Lanka a Napoli per fare il badante, un politico colluso e corrotto, più un imprecisato numero di killer della camorra in cerca di una pistola che scotta? Semplice: danno vita alla commedia più insolita, strampalata e sofisticata vista da molto tempo in qua nel nostro cinema: Into Paradiso dell'esordiente Paola Randi, 40enne milanese che viene da pittura, teatro e videoarte. Insolita per l'ambientazione. Strampalata perché cala situazioni classiche in mondi di grande esuberanza espressiva. Sofisticata perché su questo impianto non inedito innesta un gusto delle psicologie, dell'ambientazione, dei dettagli, ovvero una quantità di idee visive e di racconto, forse unica per il nostro cinema. Con uno sguardo lieve ma non banale su quella convivenza fra mondi e culture che è uno degli snodi fondamentali della modernità. Ed Into Paradiso, col suo cast senza stelle e la sua andatura senza inciampi finisce per essere più comico, poetico e inventivo di film con ben altre strutture e ambizioni alle spalle. Fabio Ferzetti, Il Messaggero

Una città, Napoli, e tre uomini: lo scienziato licenziato e stralunato Gianfelice Imparato, il politico colluso con la camorra Peppe Servillo e un ex campione di cricket srilankese (il deb Saman Anthony), costretti a convivere in un attico fatiscente del Cavone per sottrarsi ai sicari. Diretto dall'esordiente milanese Paola Randi, è Into Paradiso, commedia low budget surreale e scanzonata che fotografa una Italia multietnica, dove precari e migranti si nutrono della stessa crisi d'identità, ma senza drammatizzare. Con un ottimo e affiatato cast, un interessante sguardo sociologico, uno stile sobriamente fantasioso, è un piccolo, grande film che merita una possibilità, se non altro, perché crede: nel potere immaginifico del cinema e nell'implosione della camorra. Federico Pontiggia, Il Fatto Quotidiano